I disturbi alimentari sono patologie caratterizzate da una alterazione delle abitudini alimentari che danneggia significativamente il funzionamento psicosociale e la salute fisica della persona.

I principali disturbi dell’alimentazione diagnosticabili secondo il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM) e  sono l’anoressia nervosalbulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata (o binge eating disorder, BED). Per poter porre diagnosi di disturbo alimentare devono essere soddisfatti alcuni criteri; esistono tuttavia disturbi alimentari sottosoglia che causano anch’essi sofferenza per la persona e pertanto meritevoli di attenzione.

Ciò che accomuna le persone che soffrono di disturbi alimentari è la valutazione disfunzionale che la persona fa di sé stessa ovvero quando il valore personale che una persona si attribuisce è fortemente connesso all’ideale di magrezza, al peso e al controllo della propria forma corporea. In pratica la persona sente di valere o non valere come essere umano in relazione all’ago della bilancia.

I disturbi alimentari, inoltre, sono accomunati dal pensiero ossessivo del cibo, dalla paura di diventare sovrappeso abbinata ad una percezione deformante del proprio corpo e ad una bassa stima di sé.

I comportamenti che possiamo osservare in alcuni casi sono: la diminuzione dell’introito di cibo, il digiuno, le crisi bulimiche (ingerire una notevole quantità di cibo in un breve lasso di tempo), il vomito per controllare il peso, l’uso di anoressizzanti, lassativi o diuretici allo scopo di controllare il peso, un’intensa attività fisica.

I trattamenti psicologici evidece-based presenti sulle linee guida internazionali sono indicati nella tabella sotto riportata. Il trattamento da me utilizzato è la Cognitive Behaviour Therapy for Eating Disorder (CBTED). La Dott.ssa Martina Spelta ha conseguito il Primary Certificate in Terapia Cognitivo Comportamentale dei Disturbi dell’alimentazione.

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